30 Settembre 2010
Una data fortemente evocativa ed una platea di studenti ha accompagnato il passaggio di consegne tra Castelfidardo e Ancona. In corrispondenza del giorno in cui, il 29 settembre di 150 anni fa, Vittorio Emanuele entrava nella dorica compiendo il passo decisivo per l’Unità delle Marche, i Sindaci Gramillano e Soprani si sono scambiati il testimone nel contesto di una cerimonia svoltasi sugli scranni della sede consiliare dorica alla presenza delle Giunte dei due Comuni. La prolusione storica del prof. Gilberto Piccinini, presidente della Deputazione Storia patria per le Marche e la relazione del presidente della fondazione Ferretti Eugenio Paoloni, hanno inquadrato l’argomento con estrema efficacia, toccando i punti salienti ed evidenziando la stretta relazione tra gli eventi verificatisi a Castelfidardo il 18 settembre 1860 e la successiva campagna militare che interessò Ancona portando a compimento il processo risorgimentale. Quello che fu un incontro di popoli più che un cruento duello fra un esercito ben organizzato (quello piemontese comandato da Cialdini) ed uno più disomogeneo composto da volontari arruolati da tutta Europa, ebbe conseguenze fondamentali per formare l’identità del nostro Paese. «Ricostruire la storia – ha detto il Sindaco di Ancona Gramillano – è utile soprattutto per i giovani che oggi ci stanno ascoltando, perché è evidente che la memoria del passato ci insegna una serie di fatti e di comportamenti. Prima del 29 settembre, la capitale era Macerata, ma grazie agli eventi ricordati e alla centralità del porto, Ancona riassunse il suo ruolo di punto di riferimento culturale e commerciale verso l’Oriente. Ringrazio e mi complimento con il Comune di Castelfidardo per lo splendido programma approntato per questo 150°: per capire quanto forti siano ancora certi valori nella coscienza popolare, bisognava essere presenti al corteo organizzato due domeniche fa». Una manifestazione ancora viva negli occhi e nel cuore del Sindaco Mirco Soprani, che prima di omaggiare il collega con una copia della ristampa anastatica del volume di Gustavo Strafforello, ha sottolineato l’efficacia del messaggio di unità che Castelfidardo ha veicolato in questi giorni. «La grande presenza di giovani e di primi cittadini alla sfilata verso il Monumento Nazionale – ha detto Soprani – dimostra che la politica vera e attiva è quella fatta sul territorio, in mezzo alla gente. Le istituzioni centrali, evidentemente, a questo non credono perché a Castelfidardo, in un’occasione così speciale e sentita, non si sono viste. Ringrazio invece i numerosi Sindaci intervenuti, a conferma di una grande fratellanza e solidarietà; ma vogliamo essere noi il “maometto” che va alla montagna, ed al presidente della Repubblica Napolitano abbiamo invece chiesto di essere ricevuti per omaggiarlo con questo testo pregiato, a testimonianza del nostro impegno e fedeltà ad una patria minata da spinte contrastanti».
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