19 Dicembre 2006
Le fogne insieme ai fossi rappresentano le più importanti vie di deflusso delle acque in caso di precipitazioni piovose quando queste non assumono naturalmente il carattere della eccezionalità come nel settembre ultimo scorso. Ma anche in questo caso se tali strutture non fossero state inadeguate le conseguenze del nubifragio sarebbero stato sicuramente più limitate. Non meno marginale nel contenere i rischi di alluvione è la pulizia dei tombini che quando si otturano creano flussi d’acqua superficiale simili a veri e propri torrenti incontrollabili. Chi provvede a Castelfidardo a mantenere pervi i tombini? Analogo discorso per i fossi. Oggi non si fa più manutenzione dei fossi. A Castelfidardo e dintorni le istituzioni comunali e sovra-comunali non hanno mai effettuato da anni il controllo del buon stato dei fossi. Se adesso, dopo l’evento drammatico del 16 settembre, facciamo un giro del territorio troviamo dei fossi così capienti che potrebbero contenere la portata di un fiume. Ebbene un simile atteggiamento è quasi un’ammissione di colpa. La verità è che il gruppo dirigente il quale da 10 anni amministra la nostra città, preso dalla frenesia della lottizzazione, della crescita urbanistica, della cementificazione ha trascurato quelle norme relative al mantenimento della funzionalità e dell’adeguamento di strutture poco appariscenti ai fini elettorali come per esempio i fossi e le fogne. Eppure adesso l’attenzione generale è focalizzata su tali entità. Si dovevano cercare soluzioni risolutive e non palliative quando si sono verificati al Cerretano gli episodi di allagamento della sede stradale, di abitazioni private, di aziende a causa di eventi temporaleschi. I disagi di quei cittadini dovevano spingere ad una riflessione. Oggi non si può più far finta di niente, c’è bisogno di programmare una serie di interventi sistematici di manutenzione e adeguamento del sistema fognario, di concerto con l’azienda che lo gestisce. E’ poi impensabile che nel 2006 esistano ampi tratti di fogne a cielo aperto e che addirittura una zona, quella sul crinale nord, non abbia un collettore e un depuratore per cui le acque sporche scaricano prima nei corsi d’acqua e quindi in mare. Stando alle leggi vigenti il nostro Comune è fuori legge e potrebbe essere denunciato per inquinamento dell’ecosistema. Merita una certa considerazione il peso del sistema fognatura sulla qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei e su molteplici aspetti ambientali. Non esistono vasche di accumulo delle acque di prima pioggia. Frequente è il recapito di effluenti di fognatura in corsi d’acqua locali di scarsa o intermittente portata,con la conseguente limitata diluizione degli scarichi e il possibile insorgere di problemi di carattere igienico-sanitario. Sarebbe ingenuo credere che l’ATO3 si accolli il peso economico di tutte le necessità del nostro sistema fognario che il Comune ha da troppo tempo trascurato abbandonandolo a se stesso dopo la grave crisi connessa alle vicende del Cigad.
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