19 Maggio 2009
«E’ un modello che corrisponde ai vincoli della complicata fase di crisi e di gestione delle conseguenze della crisi che stiamo vivendo. Come istituzioni, abbiamo creato un meccanismo di resistenza e di ammortizzatori sociali con cui l’attuale fase della ‘protezione’ ha sostenuto la domanda, ma ora dobbiamo rilanciare al futuro. Assimilata la sbornia, le strategie industriali stanno riscoprendo il manifatturiero e l’economia reale: quelli che si apriranno, saranno scenari di competitività sempre più aggressiva, in cui la forza della singola impresa non basta, ma occorre l’integrazione fra più elementi creatori di sviluppo. La strada concreta che il Polo Tecnologico Produttivo Integrato delle Valli dell’Aspio e del Musone va a tracciare, compie un’efficace sintesi fra soggetti: l’Ubi-Banca Popolare di Ancona che fa finanza, Meccano che porta su sentieri di innovazione, consorzio Cam e Comune che danno l’humus del territorio. La Regione riconosce e incoraggia questa iniziativa perché siamo consapevoli che la ricchezza dipende dai cluster ed è improrogabile seguire questa mirabile strada di fare network e progetti comuni con quella determinazione che fa parte del nostro patrimonio genetico». Così il governatore Gian Mario Spacca si è rivolto all’ampia platea di imprenditori presente presso il Salone degli Stemmi per la sottoscrizione del protocollo d’intesa che ha istituito il polo tecnologico integrato. Un atto ufficiale che sigla una collaborazione già attiva a precede l’apertura materiale in zona Cerretano di uno sportello Meccano con referente il dott. Marco Pellegrini. La firma ha suggellato un progetto di aggregazione delle risorse già avviato, un traguardo che – come sottolineato dal segretario e dal presidente del Consorzio delle Valli dell’Aspio e del Musone Franco Malizia e Franco Catena – rappresenta anche un punto di partenza per le imprese per riemergere da una crisi che nessuna aveva immaginato di queste dimensioni, ma alla quale è ora di reagire con gambe, testa e cuore, come ha aggiunto Ferruccio Carminati della Carminati&Associati. Nella sola Castelfidardo, ha detto l’assessore alle attività economiche Beniamino Bugiolacchi che ha fortemente voluto questo tavolo di aggregazione di cui il Comune è garante, risultano al 30 aprile circa 1400 casi di cassa integrazione. Una fotografia in bianco e nero, che vede però le tre zone industriali – Cerretano, Acquaviva e Camillone – finalmente collegate, non solo geograficamente, a quelle dei Comuni limitrofi. Un invito ad «aggregarsi e cogliere questa opportunità», ribadito anche dal Sindaco Soprani. «Questo è un territorio interessante e dinamico – ha riconosciuto il direttore generale della Ubi-Banca Popolare Luciano Goffi – che ha nel dna una capacità maggiore di lavorare in rete e superare le difficoltà, facendo dell’innovazione un cavallo di battaglia non da oggi. Un distretto in cui sperimentare nuove formule agendo su due leve: la cultura finanziaria (e in questo la mia Banca contribuisce a far partire il progetto ma è aperta all’inserimento di altri) e l’innovazione di cui è veicolo la Meccano». E dal presidente dell’infrastruttura tecnologica nata nell’87 ed oggi all’avanguardia nei servizi di ingegneria, come laboratorio metrologico, prove qualità, ricerca, formazione e assistenza accreditato da tutti i marchi volontari, è arrivata una sferzata di ottimismo. La soluzione di aprire in questa zona una sede Meccano è utile e geniale – ha detto Gennaro Pieralisi -; un impegno che va in direzione della ricerca e dell’internazionalizzazione, non nel senso di delocalizzare ma di ampliare la platea creando delle ‘teste di ponte’ per le imprese italiane. Sono convinto che le Marche saranno fra le prime a uscire dalla crisi perché il nostro (talora criticato) modello a trazione familiare non si arrende se un anno non c’è reddito, perché l’impresa è la vita. Facciamo appello alle banche perché alzino i fidi e confidiamo nelle nostre capacità: non dimentichiamo che proprio in questo distretto, l’elettronica è un’intuizione nata sulle ceneri di un fallimento».
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