4 Gennaio 2011
Lo ammetto. E chiedo scusa ai cittadini. Per completare il programma elettorale manca il tassello agli occhi di tutti più importante ma anche materialmente più difficile da realizzare: la scuola media. Ma non c’è niente da nascondere, nulla di torbido. L’appalto in bioedilizia ha fatto cilecca perché evidentemente troppo risicati i margini di guadagno per i costruttori in un momento di crisi nera per l’edilizia. E allora, abbiamo ripreso in mano l’ipotesi inizialmente accantonata: il progetto imperniato sul classico cemento armato. Vedrete che – lavorando sino all’ultimo giorno del mandato, come questa Amministrazione ha sempre fatto – anche questo risultato lo raggiungeremo e la gara verrà assegnata. All’opposizione che su questo argomento ci attacca in maniera concentrica e per certi versi legittima, dico solo un paio di cose: se la scuola fosse stata sacrificata sull’altare di opere di facciata, sarebbe stato quello si uno sciocco e clamoroso autogoal.
E’ facile criticare sull’unico punto in cui siamo in ritardo, sorvolando ciò che è stato fatto.
Rimanendo in tema di edilizia scolastica, questa Amministrazione ha inaugurato il nuovo plesso delle Crocette (impostato dalla Giunta-Marotta), ha ampliato la materna Sant’Agostino e la scuola montessoriana intitolata ad Augusto Scocchera, ottenuto il finanziamento per la riqualificazione delle Mazzini che partirà a marzo ed ha sostenuto il progetto per la struttura ad indirizzo interamente montessoriano che aprirà col nuovo anno. Rimane il problema di capienza legato alle medie, ma ce la faremo, anche su questo.
Approfitto inoltre di questo spazio, del clima di “bilancio” che caratterizza la fine dell’anno e la prossimità della scadenza elettorale, per condividere a cuore aperto lo spirito di servizio e le motivazioni che hanno caratterizzato questa avventura amministrativa.
E’ stata una sfida dura, ma bella e stimolante: iniziata nel fango dell’alluvione, proseguita nell’imbuto di una delle crisi internazionali più devastanti degli ultimi decenni, che ha portato (e sta portando) alla porta del Sindaco e degli uffici comunali tanta gente esasperata alla ricerca di casa o lavoro. Un contesto difficile, ma credo che la concretezza sia il nostro biglietto da visita più convincente.
C’erano opere che la città attendeva da sempre: la rotatoria a San Rocchetto, l’allargamento della sede viaria alle Fornaci, la riqualificazione del centro storico attraverso il progetto del centro commerciale naturale per il quale abbiamo ottenuto proprio in questi giorni i fondi della Regione, la riqualificazione dell’arredo urbano, i più ampi parcheggi di via Battisti, la nuova fisionomia di Porta Marina, il restyling di tutti i Monumenti più significativi, riuscire ad iniziare i lavori di ampliamento del cimitero. In maniera graduale, abbiamo sistemato le strade in tutto il territorio e ciascuna frazione ha il suo centro di aggregazione, eccezion fatta per le Fornaci a cui insieme al comitato si sta lavorando per cercare di dare una risposta.
Comunque lo si valuti, si è riportato nel patrimonio cittadino un bene storico come il convento di Sant’Agostino che avrà i suoi tempi ma sarà uno scrigno di cultura a disposizione della comunità. Abbiamo fatto tanto e con orgoglio diciamo, oltre che di aver abbassato in questi 5 anni l’indebitamento della città, di essere stata una delle Amministrazioni che ha ottenuto maggiori contributi da Stato, Regione e Provincia, checché se ne dica della presunta debolezza di una lista civica, dimenticando che la vera politica è quella che si fa al fianco della gente, non quella distante e asettica calata dall’alto da Enti sempre più distanti dai problemi veri.
Siamo inoltre persuasi di avere impresso una identità culturale forte della nostra Castelfidardo: la nuova formula del festival dedicato alla fisarmonica, la dimensione internazionale di tanti ospiti ed eventi, le celebrazioni del 150° anniversario della battaglia, l’arrivo del prossimo Giro d’Italia che ci porterà in diretta in 160 Stati ci onorano e nobilitano agli occhi del mondo. Non mi pare poco. Siamo felici di averlo fatto e di lasciare in eredità una città il cui cuore fieramente pulsa.
Buon anno a tutti.
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