3 Maggio 2011
Seicentosessantamila euro di finanziamento Statale per i lavori di restauro e risanamento conservativo dell’ex convento di Sant’Agostino. Il decreto del Ministero è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale accogliendo la richiesta avanzata dal Comune tramite il Provveditorato interregionale per l’ Emilia Romagna e le Marche nell’ambito degli interventi da effettuarsi nel 2012 a favore di beni ed attività culturali di primario interesse. E’ l’ultimo obiettivo conseguito dall’Amministrazione uscente, che conclude così la legislatura con un “bottino” che sfiora i 3 milioni di contributi ottenuti da Enti sovraordinati.
«E` un risultato colto dal lavoro di squadra della Giunta e del personale dell`ufficio tecnico – commenta l’Amministrazione Comunale -, un impegno la cui validità e progettualità ha consentito di raggiungere anche questo importante traguardo. La somma concessa a fondo perduto verrà utilizzata per avviare il processo di recupero della struttura che assumerà la connotazione di polo culturale, nuovi spazi a disposizione dell’intera città permettendo un ulteriore salto di qualità».
L’edificio storico di Sant’Agostino era stato acquistato dal Comune a fine 2008 con l’intento di farlo rientrare nel patrimonio cittadino per dedicarlo ad attività culturali, formative e ricreative.
Nello spazio che l’amministrazione ha conservato (ricordiamo infatti che parte della struttura è stata ceduta con atto notarile da poco più di un mese alla Curia in cambio dell’ex centro sociale Padre Severino in cui troveranno posto il gruppo locale di Protezione Civile e il comitato di quartiere S. Agostino), sono state previste una sala convegni, la biblioteca e l’archivio comunale, spazi per i giovani, con dotazioni tecnologiche più ampie rispetto all’attuale ubicazione ormai risicata di Palazzo Mordini.
Considerato il lungo periodo di abbandono e la vulnerabilità dell’immobile, il recupero passerà attraverso una preliminare fase di consolidamento strutturale e adeguamento sismico mediante tecniche non invasive, nel rispetto delle caratteristiche artistiche e architettoniche dell’ex convento.
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