4 Ottobre 2011
Si è molto detto, scritto, parlato e anche criticato sugli effetti della recente manovra finanziaria varata dal Governo per far fronte ad un debito pubblico che ha raggiunto livelli preoccupanti e per raggiungere il riequilibrio di bilancio nel 2014, condizione indispensabile per risollevare le sorti dell’economia italiana. Un provvedimento che ha riempito le cronache, disorientato a più riprese visti i continui cambiamenti di rotta, fatto storcere il naso e svuotato ulteriormente le tasche di tutti. Non intendo affrontare l’argomento con sterili venature polemiche: esprimo anzi completa solidarietà ai colleghi Sindaci che simbolicamente hanno riconsegnato la fascia tricolore al Prefetto, ma in questo momento e su queste pagine credo sia prioritario essere pratici, far comprendere ai lettori – cittadini e contribuenti – in quale “gabbia” sia costretto l’Ente locale e le ricadute concrete nel quotidiano. Rispetto all’anno 2010, sono stati già effettuati tagli effettivi nei trasferimenti diretti dallo Stato al nostro Comune per 659.000 €, pari al 29%. Nel 2012 la percentuale salirà al 49 e nel 2013 al 56%. I dati macro di settore di cui non è immediata l’interpretazione e la quantificazione, “avvisano” inoltre che l’impatto sarà spalmato anche sul “famigerato” patto di stabilità che impone di realizzare saldi di competenza positivi; dalla somma delle manovre e di parametri rigidissimi che sarà sempre più arduo rispettare, verrà poi stilata una sorta di “pagella” che dividerà gli Enti locali in quattro fasce, dai più ai meno virtuosi, alle quali verranno applicati “trattamenti” proporzionali. In sostanza, i Comuni non solo devono “arrangiarsi” perché le risorse sono state drasticamente ridotte, ma saranno costretti ad autentiche acrobazie per rientrare nei parametri (evitando sanzioni), garantire servizi e realizzare opere pubbliche senza fare leva sulle tasse. E’ inevitabile che a qualcosa dovremo rinunciare, ma – come abbiamo detto in sede consiliare e alla presentazione del recente Festival di fisarmonica – questo non significa “bloccare” lavori, progetti e iniziative aspettando e sperando in tempi migliori. Qualità e razionalizzazione sono sempre state le nostre linee guida e a maggior ragione lo saranno d’ora in poi. Due aspetti, però, mi preme sottolineare. I cittadini comprendano che alcune scelte saranno obbligate e sappiano che i conti del nostro Comune sono sani, ma meno “pingui”. Dalle alte sfere, invece, pretendiamo rispetto: ci sta bene essere virtuosi, ma non che la casta conservi i suoi scandalosi privilegi e scarichi orpelli, tasse e responsabilità sui “soliti noti” che hanno il “difetto” di onorarle.
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