16 Luglio 2013
Alla conquista dei 5165 metri dell’Ararat per festeggiare i 150 anni del C.A.I. – Club Alpino Italiano – e raccogliere elementi utili alla ricerca scientifica. E’ un progetto di portata nazionale quello che si concretizza nella seconda metà di luglio, una spedizione carica di significati di cui sono primattori un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni, seguiti da uno staff di guide titolate, medici e ricercatori. Trenta partecipanti, di cui il nucleo più numeroso è quello marchigiano: Marco Capitanelli (di Monterado) e Walter Micucci (Ascoli) sono inseriti nel team dei giovani, che sarà scortato da dieci accompagnatori Cai, le cui quote rosa sono impersonificate da Carla Ruello (affiliata alla sezione di Senigallia) e dalla fidardense Paola Orlandoni, dal 2008 accompagnatrice nazionale di alpinismo giovanile e istruttrice di sci escursionismo. La meta è una vetta simbolo di pace e tolleranza, dove leggenda vuole sia approdato Noè con la sua arca dopo il diluvio universale: l’Ararat è il monte più alto della Turchia, collocato nella sponda orientale al confine tra la regione dell’Agri e dell’Agdir. “Porteremo sulla cima il primo storico tricolore ed anche il gagliardetto del Comune di Castelfidardo, che ci ha concesso il patrocinio non oneroso – racconta Paola Orlandoni, fisico asciutto, determinazione di ferro, un lavoro nel settore pubblico, una passione infinita per la montagna coltivata nel tempo libero -. E’ un’esperienza straordinaria che va affrontata con una preparazione ed una condizione eccellente, ragion per cui ci stiamo allenando molto duramente. Gli obiettivi, culturali e scientifici, sono molteplici: la misurazione della calotta glaciale, lo studio dell’adattamento del fisico ad alta quota, la realizzazione di un documentario che verrà montato e diffuso a livello nazionale. Personalmente, è la realizzazione di un sogno, perché le montagne più impervie sono quelle dentro di noi ma nel nostro animo c’è anche la forza e la dignità per superare ogni ostacolo”. La spedizione parte, via Malpensa, mercoledì; punto di ritrovo ad Instanbul, poi il percorso per l’Ararat dove verranno allestiti quattro campi base; rientro previsto il primo agosto.
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