17 Marzo 2014
L’Avis Comunale di Castelfidardo ha voluto dare l’opportunità a una giovane compagnia di teatro dialettale di portare lo spettacolo “La Bonanima de Bombetta” anche a Castelfidardo visto il successo che ha avuto ad Osimo lo scorso autunno. Accadrà mercoledì 9 aprile alle 21 al teatro Astra in coda alla rassegna “Madre Lengua”: le prevendite sono già iniziate presso la Pro Loco in piazza della Repubblica, biglietto unico a 5 (cinque) euro.
Per l’Avis l’organizzazione di questo evento culturale rappresenta un momento di aggregazione finalizzato a far avvicinare i giovani, donatori e non, al mondo teatrale con una commedia divertente in dialetto e a dare un aiuto concreto al mondo del volontariato della nostra città. L’incasso della serata infatti, verrà devoluto al Gruppo Raoul Follereau, associazione che, come tutti i Castellani sanno, da anni è impegnata a dare una mano concreta ai portatori di handicap ed alla loro famiglie. Un’attività svolta da un grande numero di volontari che vi dedicano tempo e prestano la loro collaborazione. Ma l’impegno dell’associazione è anche economico: per far sì che il servizio di volontariato venga attuato nel migliore dei modi, c’è bisogno di denaro che non è sempre facile reperire. L’Avis Comunale Castelfidardo da anni supporta il Gruppo Raoul Follereau; quest’anno ha voluto fare qualcosa in più organizzando questo evento.
Il Cenacolo dei Farfalloni e “La Bonanima de Bombetta”
L’avventura della compagnia teatrale Il Cenacolo dei Farfalloni comincia nel 2011, quando alcuni ragazzi osimani si incontrano per realizzare uno spettacolo in dialetto. Dopo questa esperienza iniziale e le prime repliche, il gruppo si è allargato accogliendo nuovi componenti. In questo modo si è arrivati, nell’ottobre scorso, alla messa in scena della loro prima commedia, “La Bonanima de Bombetta”, presentata al Teatro La Nuova Fenice di Osimo in collaborazione con l’Avis Comunale.
“La Bonanima de Bombetta” è una commedia in costume, che prende le mosse da un fatto di cronaca nera realmente accaduto ad Osimo nel 1874. Si tratta di un giallo irrisolto: la vittima, un forestiero senza identità, è stato soprannominato “Bombetta” dagli osimani, e la leggenda vuole che la sua anima si aggiri ancora per la città. Gli autori della commedia hanno provato a ricostruire con la fantasia l’indagine successiva al delitto, inserendo nella realtà storica spunti surreali, ironici e anacronistici.
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