12 Maggio 2014
Non ci sarà alcun taglio all’assistenza scolastica e domiciliare. Il Comune ha reperito i fondi necessari per coprire il servizio erogato a favore dei portatori di handicap sino al termine dell’anno scolastico recuperandoli dalla spesa corrente e per la precisione da un accantonamento di 20.000 mila euro che nei giorni scorsi era stato messo a bilancio al fine di agevolare l’accesso al credito alle P.M.I. “Si è creato qualche allarmismo perché in un primo tempo si era pensato di ridurre l’orario negli ultimi giorni di lezione ma con questa manovra riusciamo ad arrivare a pieno regime sino in fondo – chiarisce l’assessore alle politiche sociali Riccardo Memè -; si badi bene, tuttavia, che anche in tal caso non sarebbe stata una politica di taglio ma una redistribuzione delle ore a causa della crescita del numero di utenti assistiti ad anno in corso”. La spesa dedicata dall’Amministrazione a questo aspetto del sociale è stata sempre cospicua e tendenzialmente in ascesa: 230mila euro nel 2010, 241mila nel 2011, 250mila nel 2012 divenuti 244mila (per diminuzione casi) nell’anno 2013. Nel 2014 si è mantenuto a 244 mila euro, ma con richieste in aumento. 32 gli utenti assistiti nella scuola dell’obbligo (per un monte ore di 982 mensili), 29 i destinatari dell’educativa-domiciliare (per 430 ore mensili), più altri otto casi seguiti con capitolo a parte di 34.000 € negli istituti superiori. “La qualità e la quantità di assistenza è una priorità di questa Amministrazione che del sociale ha fatto un fiore all’occhiello e pur a fronte di continui tagli dallo Stato centrale (2 milioni e 300 mila euro in meno negli ultimi quattro anni) ha sempre garantito gli stessi standard, limando il superfluo in altri settori ma mai in questo campo”, sottolinea il sindaco Mirco Soprani, che aggiunge “è vero semmai che se questo trend di tagli nei confronti degli Enti locali viene perseguito anche da parte dell’attuale Governo, sarà difficile in futuro evitare di far leva sulle tasse”. Rispetto alle voci circolate su canali non ufficiali, va poi fatta un’altra precisazione: l’Amministrazione non può sostenere esborsi nel sociale utilizzando proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione, che per legge devono essere reimpiegati in opere pubbliche.
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