6 Ottobre 2014
Gli uomini passano, le opere restano: l’adagio è più che mai calzante nel caso di Mariano Prosperi, un uomo buono che ha scelto di congedarsi dalla vita terrena anzitempo, un artista impetuoso che ha lasciato una grande produzione. La mostra antologica apertasi nel week-end presso l’Auditorium San Francesco ne riflette l’estro e la personalità: dietro ogni schizzo c’è un mondo, come se ogni vuoto dell’anima venisse colmato attraverso i disegni tracciati ovunque, preferibilmente su carta e cartone, persino sui tovaglioli o sui sottobicchieri. “Non l’ho conosciuto personalmente, ma lavoravo con il fratello Giovanni a Radio Castelfidardo e in città si parlava tanto del talento di Mariano – ha detto il sindaco Mirco Soprani -; questa esposizione non è solo una bella opportunità per ricordarlo ma un tocco di qualità e un’impronta culturale che ci regala dall’alto”. Ad introdurre i numerosi presenti nell’arte di Mariano Prosperi (1951-1995), il fratello gemello Don Felice, la scrittrice Maria Lampa e gli amici oggi uniti nell’associazione che si prefigge, fra l’altro, di recuperarne i numerosi dipinti entrati in collezioni private per realizzarne un catalogo. “Le opere di Mariano recano il segno della conflittualità interiore che l’ha portato alla malattia mentale e poi alla morte – ha spiegato Don Felice -; con grande profondità e determinazione ha provato a percorrere la mia stessa strada facendosi frate francescano conventuale, poi, convinto da nostro padre che premeva affinchè compisse gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata, seguì la sua naturale vocazione artistica”. Una persona sensibile, con la passione per la musica (batterista de I Cougars) e la poesia, generoso e disponibile, ma anche talmente indifeso e trasparente da non possedere gli anticorpi per affrontare il mondo, come l’invito di Enzo Cucchi ad organizzare una personale a Roma. Luminoso e cupo come il suo autoritratto, Mariano Prosperi ha lasciato un segno forte e l’affetto con cui gli amici (fra cui Mauro Mazziero, Riccardo Mencarelli, Palma Pellegrini) hanno curato l’allestimento di una mostra sorprendente conferma questa traccia di bene. Apertura fino al 19 ottobre: tutti i giorni dalle ore 17.30 alle 20.30, domenica anche dalle ore 10.00 alle 12.30.
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