Regione Marche

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16 Maggio 2016

Ciriaco Mordini, l`uomo buono che si è fatto da solo
Comunicato

Un personaggio di elevato spessore morale, un uomo che si è fatto da solo e con generosità ha rinunciato all`agio e al lusso che si sarebbe potuto concedere per mettere a disposizione dei più poveri ogni sua ricchezza. Affascinante e attuale, la figura di Ciriaco Mordini emerge con forza nella giornata per tradizione riservata ai cittadini più illustri, quella dei Santi Patroni. Annullata per ovvie ragioni di opportunità in tempo di campagna elettorale, la cerimonia di conferimento delle civiche benemerenze, si è inaugurata la sala-museo dedicata al benefattore vissuto tra il 1831 e il 1900, uno spazio all`interno del Palazzo Municipale ove sono stati posizionati oggetti e mobili originali, recuperati con un`attenta opera di restauro, nonchè documenti d`epoca e pannelli esplicativi. Frutto dell`accurato lavoro svolto da Tracce di Ottocento, associazione nata nel 2014 con l`obiettivo di valorizzare le memorie locali con particolare riferimento agli anni post-risorgimentali, la ricerca ha preso spunto da studi del passato (come quello dei compianti Giancarlo Gioacchini e Renzo Bislani) ampliandosi e concretizzandosi nell`idea di dargli una forma permanente. Grazie al sostegno dell`Amministrazione Comunale, Mordini oggi viene ricordato senza vene nostalgiche ma con l`ammirazione che spontaneamente si nutre verso un modello positivo, un esempio di mente illuminata cui ispirarsi. Senza un soldo in tasca ma con tanta umiltà e fiuto per gli affari, Mordini si adattò a fare il pollivendolo e il sarto, emigrò in Francia, studiò da autodidatta per poi trovare la via giusta ed accumulare capitali come commerciante. Divenuto facoltoso possidente, decise di “adottare” la sua terra natia, contribuendo con continue elargizioni ad alleviare le sofferenze degli indigenti offrendo soluzioni concrete con opere sociali all`avanguardia che alla sua morte divennero di proprietà del Comune: la Società Operaia, le cucine economiche, l`orfanotrofio femminile, l’asilo infantile, l’ospedale degli infermi, l’Ospizio di via Mazzini oggi sede della scuola di musica, della Biblioteca e del Museo del Risorgimento, ove egli stesso spirò nel 1900 e che ancor oggi porta il suo nome. Il taglio del nastro è stato preceduto dal bel ritratto storico elaborato da Tr800 e dall`intensa lettura di Davide Bugari accompagnata dalle note del fisarmonicista Luigino Pallotta.  

Lucia Flaùto
Comune di Castelfidardo
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