25 Aprile 2018
Avevano rispettivamente 15 e 13 anni, Maria Cavatassi e Flavio Pistarino, quando facevano coraggiosamente le staffette a piedi in mezzo ai campi o in sella al più veloce mezzo dell`epoca (la bicicletta) portando “pizzini” e aiuti ai partigiani nascosti nei boschi rischiando la fucilazione. Lei marchigiana verace, classe `28 cresciuta nella grama condizione di una famiglia mezzadra a Comunanza dove si sopravviveva agli orrori del fascismo grazie alla rete di solidarietà formata dai contadini e da donne stanche di fare figli solo per mandarli in guerra. Lui, classe `32, patriota della prima ora in Valle Bormida dove di giorno portava dispacci del Comitato di Liberazione e messaggi di Radio Londra e di notte collaborava con il fratello alla stampa dei francobolli che avrebbero sostituito quelli della Repubblica sociale italiana. La loro testimonianza di impegno diretto nella Resistenza è stata il momento forte della celebrazione del XXV Aprile, organizzata da Amministrazione Comunale, Anpi, Circolo Filatelico e Numismatico “Matassoli” con il contributo degli Istituti Comprensivo locali, la partecipazione preziosa di Davide Bugari, del Complesso Filarmonico “Città di Castelfidardo”, delle associazioni combattentistiche e non. Ad aprire la cerimonia l`intervento del sindaco Roberto Ascani che ha rimarcato come “la democrazia e la libertà siano patrimonio non di una fazione, ma di una nazione, al di sopra di ogni ideologia”. Il mini-sindaco Alessio Burini ha spronato “ciascuno ad essere protagonista attivo della pace”, mentre la presidente della sezione Anpi di Castelfidardo Elisa Bacchiocchi ha invitato “ad essere sentinelle nel presente della Resistenza, aborrendo i rigurgiti di odio e antisemitismo tramite quell`antifascismo che è alla base della Costituzione e dell`intero sistema democratico repubblicano”. “Essere partigiani oggi è continuare a battersi per quei principi come la giustizia sociale e il lavoro che seppur ben delineati nella nostra bellissima Costituzione non trovano ancora completa applicazione”, ha concluso Maria Cavatassi.
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