16 Gennaio 2024
Un uomo, un fratello, un illustre concittadino cui un tortuoso iter burocratico e processuale non ha ancora reso giustizia, ma la cui memoria verrà d’ora in poi adeguatamente onorata. La nitida giornata di sole che ha accompagnato domenica scorsa l’intitolazione del parco pubblico di via Marx al maresciallo Marco Mandolini ha simbolicamente fatto emergere le emozioni, l’affetto e la vicinanza verso la famiglia di un eroe silenzioso. Un segnale ed un abbraccio vigoroso, che ha unito trasversalmente le forze politiche – che in Consiglio Comunale hanno votato la mozione con unanimità di vedute – corpi militari, amici e semplici cittadini. Un omaggio al fedele e coraggioso uomo dello Stato, al parà della folgore Marco Mandolini (1959-1995) barbaramente ucciso a 36 anni, una cerimonia di cui il sindaco Roberto Ascani ha condensato i valori in «un triplice significato: onora il sacrificio di un soldato che ha fatto il suo dovere portando alti i valori della bandiera, rende il nome di Marco un esempio di fronte a tutti, dice in maniera chiara che tutta la città è al fianco della famiglia Mandolini nella ricerca di verità e giustizia».
Portavoce della famiglia, uno dei fratelli, Paolo, che ringraziando le numerose autorità ed associazioni presenti, ha racchiuso in un denso discorso decenni di sofferenze. «Dopo il 13 giugno 1995 è iniziato presso la nostra abitazione un vero e proprio pellegrinaggio di testimonianze che ci hanno svelato quante imprese, di cui non avevamo conoscenza o di cui non avevamo compreso l’importanza, Marco avesse compiuto. Per noi era solo nostro fratello e siamo qui per questo, per far capire chi fosse prima di quella tragica data. Quando lui è morto, è morta anche la nostra spensierata famiglia e ne è nata un’altra che si è stretta nel ricordo. Sei morto giovane Marco, ma con questa targa rimarrai per sempre».
Dalla senatrice Elena Leonardi, al vice sindaco di Ancona Zinni, dal sindaco di Loreto Moreno Pieroni al vicesindaco di Castelfidardo Romina Calvani, la condivisione dei valori e del sacrificio incarnato dall’eroe della ‘porta accanto’, nonchè l’importanza di avere dato un messaggio di compattezza, orgoglio e di costante ricerca della verità a beneficio anche delle future generazioni.
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