17 Marzo 2024
Un percorso di cui l’Amministrazione Comunale per il tramite del Comando di Polizia Locale è sempre stata all’avanguardia costruendo nel tempo un fertile dialogo fra Istituzioni, giovani e famiglie. Ma se i precedenti incontri nelle scuole erano stati diretti al pubblico mirato del mondo delle scuole e degli studenti, l’intervento del dott. Sergio Cutrona ha sollecitato una partecipazione ed un interesse ancor più ampio e trasversale, arricchendo i contenuti e l’offerta formativa del laboratorio sulla legalità. «Un progetto che si sta concretizzando in maniera sempre più importante – ha sottolineato nel prologo il sindaco Ascani – mettendo a confronto tutti coloro che operano a stretto contatto con i giovani, sviscerando gli aspetti propositivi, piuttosto che repressivi, da mettere in atto nel rapporto con le nuove generazioni e con le tecnologie moderne». La presenza del neo-presidente del Tribunale per i minorenni delle Marche resa possibile dalla preziosa opera del SIM Carabinieri Marche nella persona del dott. Paolo De Angelis, ha evidenziato la relazione diretta tra disagio giovanile e criminalità, quella inversa fra crescita delle tecnologie ed educazione della persona, il prevalere della cultura dell’apparenza su quella della sostanza. «Il bambino infelice spesso diventa un adulto sofferente che trasmette questa sua condizione faticando ad instaurare relazioni equilibrate e civili. Una catena di negatività che il Tribunale dei minori cerca di interrompere con l’ausilio delle Istituzioni e dei servizi socio-sanitari, perché nei bambini il disagio si risolve eliminandone la causa ma nell’adolescente o nell’adulto innesca reazioni emotive e comportamenti inadeguati che sfociano in devianza». Genitori dal livello qualitativo inferiore rispetto al passato, distratti dalla costante connessione ad internet e il contesto di un mondo “inquinato”, provoca sfiducia nel futuro e un vuoto da colmare contrastando la cultura dell’apparenza e dell’edonismo con la prevenzione, l’attenzione e l’educazione della persona. «Oggi i social ci spingono a cercare nella direzione errata il bisogno di accettazione e realizzazione; siamo noi stessi adulti a non essere credibili e a dare l’esempio sbagliato tenendo lo smartphone in mano piuttosto che condividendo il tempo con i nostri figli. Dobbiamo tornare a costruire una società fondata sui valori di giustizia e solidarietà di cui noi forze dell’ordine siamo i primi rappresentanti. Non è un caso che il disagio giovanile sia aumentato con un parallelo aggravamento delle tipologie di reato: una volta andava di moda il furto o la manipolazione dei motorini, oggi prevalgono violenza, pedopornografia, rapine», ha detto il dott. Cutrona, sottolineando l’approccio spirituale della sua ricerca sfociata nel libro “Direzione felicità”. «Per vivere serenamente è fondamentale stare bene dentro, prendersi cura del proprio equilibrio, curare la crescita dell’essere umano perchè il benessere della mente influenza quello del corpo e viceversa. E non temiamo di porci una domanda fondamentale sul senso della vita: spesso tendiamo ad evitarla, ma è un interrogativo che aiuta a crescere e a distaccarsi dal materialismo tipico dei nostri tempi».
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