21 Marzo 2012
“Un personaggio di grande spessore, che ha amato la nostra città cui ha regalato perle della sua arte. E’ un onore averlo conosciuto, avuto come amico e poterne custodire per sempre opere importanti. Ho ancora impresso il primo incontro con Tonino: con il direttore del Museo della fisarmonica Beniamino Bugiolacchi, ci recammo nella sua casa di Pennabilli a raccogliere una testimonianza poi proiettata durante una serata del Festival internazionale: quel comune legame con la fisarmonica, colonna sonora di tanti film di prestigio dei quali aveva firmato la sceneggiatura, fece sbocciare un bellissimo rapporto. Il suo modo di fare istrionico e carismatico, il fascino di ogni parola, incantava chiunque”. E’ un ricordo personale e affettuoso quello che il Sindaco Mirco Soprani formula in memoria di Tonino Guerra, scomparso nella nativa Sant’Arcangelo di Romagna oggi, nel primo giorno di primavera. Un lutto che colpisce in maniera diretta Castelfidardo, con cui il poeta aveva instaurato negli ultimi anni una collaborazione particolarmente stretta: la mostra allestita a Palazzo Mordini nel 2007 – quelle “lucciole” proiettate sui luoghi dell’anima – è stata una delle più apprezzate e visitate che si ricordi, la presentazione del libro “L’Odissea” al Salone degli Stemmi, un autentico bagno di folla. Fu in quell’occasione che Tonino accettò la sfida di progettare la fontana poi denominata “Il bosco della musica” che ha cambiato la fisionomia di Porta Marina. “Ci resta il grande rammarico di non averla potuta inaugurare assieme a lui con una degna cerimonia a causa del clima di puerili polemiche che si era creato”, aggiunge il Sindaco. Ma ora, in memoria di un maestro insignito di numerose lauree ad honorem e di un’artista poliedrico che rendeva poesia ogni cosa che faceva, quell’opera acquista un significato ancor più profondo. Castelfidardo saluta idealmente Tonino sulle note dello strumento cui tanto ha dato: come ricordava Beniamino Bugiolacchi, “negli oltre 100 film che ha scritto tratteggiando la storia del cinema italiano, riecheggiano costantemente le note della fisarmonica di cui si può ben dire sia stato cultore e ambasciatore nel mondo”. Uno schizzo geniale dell’arte di Tonino Guerra rimane anche nel logo ideato per un’edizione del Festival, un’immagine divenuta un simbolo.
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