7 Luglio 2011
Al fianco della Croce Verde. Con tutto il fiato in corpo e con ogni mezzo. Come avrete letto nelle cronache dei quotidiani e come riportato a pagina 7 di questo numero, le acque in cui operano le Pubbliche Assistenze – ovvero le associazioni di volontariato che garantiscono servizi essenziali nel campo sanitario e nella gestione delle emergenze – sono troppo spesso agitate. C’è voluto un braccio di ferro forte, la minaccia di un’azione di protesta ed anche un accorato intervento istituzionale per scongiurare il blocco dei mezzi. Al governatore Spacca e al Prefetto Orrei abbiamo indirizzato una missiva per sottolineare tutta la nostra preoccupazione, la gravità e l’urgenza della questione, sollecitando la convocazione di un tavolo istituzionale che si riunisca per dare risposte concrete. Il fatto che la Regione abbia sottoscritto un documento con cui si è assunta l’impegno di regolarizzare i pagamenti, prorogare sino a fine anno la convenzione scaduta a dicembre 2010 e ad emanare entro breve i criteri relativi alle modalità di affidamento dei servizi di trasporto sanitario, non può che farci tirare un sospiro di sollievo. Ma l’attenzione rimane alta e dai vertici della Asur “pretendiamo” che non si tratti di misure tampone, con cui il problema viene accantonato temporaneamente. La “posta” in palio è troppo importante. Come più volte denunciato dalla “nostra” Croce Verde e dalle altre 47 realtà marchigiane che costituiscono un patrimonio di solidarietà ed efficienza esemplare composto da oltre 7000 militi e 40.000 soci attivi, le scelte e i ritardi della politica hanno sovente mortificato l’attività. Rimborsi fermi ai parametri di nove anni fa, pagamenti in “puntuale ritardo”, una legge regionale dagli incerti contorni che incombe e che – nonostante qualche tiepida rassicurazione – potrebbe togliere alle “Croci” oltre l’80% delle competenze che l’hanno sempre caratterizzate.
Nonostante i rapporti convenzionali con le Asur fossero scaduti l’aprile scorso e le spese vive siano coperte grazie al cuore di tanti cittadini, la Croce Verde e tutte le altre Pubbliche Assistenze hanno continuato a garantire i servizi di trasporto d’emergenza e programmato. Ma in una società civile del XXI secolo, non si può arrivare al rischio estremo di non poter far partire il soccorso e di non poter rispondere ad una chiamata al 118.
E’ un problema che non nasce oggi e che con la “tregua” firmata, temiamo che oggi non finisca. Non esitiamo dunque – come Amministratori e cittadini – a rimanere in prima fila. Mantenendo, se necessario, quanto promesso nel programma elettorale di Solidarietà Popolare, ovvero un impegno diretto e preciso a sostenere la Croce Verde, che nel nostro territorio – già depauperato da strutture ospedaliere – riveste da sempre un’importanza sociale fondamentale. Ma ciò non toglie che siano gli Enti competenti sovraordinati a dover fare sempre in primis, coscienziosamente e responsabilmente la propria parte rispettando un obbligo morale prima ancora che politico o finanziario.
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