23 Giugno 2009
Per spiegare la disaffezione e la scarsa partecipazione alla vita istituzionale, si dice spesso che la politica sia distante dalla gente. Come amministratore è mio dovere domandarmi perché. Prendo a prestito due elementi. Il primo è un dato oggettivo: in occasione delle recenti elezioni europee, al di là di un’analisi del voto di altro genere, il ‘partito’ più grande risulta essere quello dell’astensione, cioè di chi alle urne non è andato affatto (circa il 39%). Il secondo è un esempio, una sensazione”, che – senza alcuna pretesa di obiettività – mi fa sospettare che l’umore dei cittadini sia davvero molto distante e diverso da quello dei politici. Mi spiego. Il progetto di riqualificazione di Porta Marina che abbiamo presentato nel numero scorso su queste pagine, ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, il “popolo comune”, che ci sta mostrando apprezzamento e incoraggiamento; dall’altro, le valutazioni dell’opposizione, che ha diffuso sui quotidiani note stampa molto critiche. Siamo in democrazia ed è tutto legittimo, ma mi viene spontaneo rispondere che è proprio al giudizio dei cittadini che ci rimettiamo con la massima serenità. Il restyling di piazzale Don Minzoni era una delle priorità nel programma con cui ci siamo presentati alle elezioni e su cui abbiamo ottenuto la fiducia, non un coniglio estratto dal cilindro per colpire l’immaginario collettivo. L’intervento che abbiamo previsto ha – a mio parere – un grande pregio: la fattibilità. Non è un’opera pirotecnica, su cui magari rischiamo ritardi o complicazioni soverchie in itinere, ma un progetto di cui già ad ottobre partirà il primo stralcio, inserendosi organicamente nel complesso dei lavori intrapresi per il centro storico, di cui stiamo cambiando ed aumentando il sistema dei parcheggi e la fruibilità. Per altro, la somma investita su Porta Marina nulla toglie alle altre “voci”: la scuola media va avanti su un altro binario, su strade e Monumento stiamo agendo con costanza e per gradi, la raccolta “porta a porta” partirà subito dopo l’estate. Consentitemi poi di ricordare che la rete fognaria e idrica di cui ci viene rinfacciato lo stato, non è una competenza direttamente ascrivibile al Comune, ma dell’A.P.M. di Macerata che – da quando ne ha assunto la gestione – sta effettuando interventi consistenti e risolutivi. Ma ognuno, ripeto, è libero di pensarla come vuole: il cittadino è sovrano e se non ne abbiamo rispettato le esigenze ha tutti i diritti di esprimerlo.
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