Organizzazione: Associazione "ARS OFICINA ARTIUM" di Castelfidardo
Un progetto di Gianluca Dr. Parnoffi
C’è stato un tempo molto vicino dal punto di vista cronologico ma infinitamente lontano da quello ideale e culturale. Un tempo in cui la rivoluzione si tinse di gioia e l’”assalto al cielo” sembrò essere non solo possibile ma addirittura a portata di mano. Tutti i settori della cultura e delle idee erano rivolti a difendere ed allargare lo spiraglio che il ‘68 aveva schiuso e che lasciava intravedere una società più libera e più “aperta”. Anche se sono stati tramandati alle generazioni successive come “anni di piombo” da rimuovere e dimenticare, noi vogliamo raccontarveli dal nostro punto di vista cercando di tracciare l’affresco di una stagione di irripetibile fermento culturale, sociale, artistico e politico e rendere così, almeno idealmente, più vicini o almeno più comprensibili quel cielo e quelle stelle che si volevano assaltare. Cercare di tracciare un percorso attraverso gli innumerevoli spunti di studio e riflessione che un periodo così complesso offre è una sfida affascinante che, pur con tutti i rischi che comporta, merita di essere affrontata. Il cammino che il progetto “Assalto al cielo” vuole disegnare è fatto dalle tante sfaccettature corrispondenti ai vari aspetti della politica, della cultura, della società e del costume che negli anni settanta furono interessati da metamorfosi e rotture destinate ad influenzare per gli anni a venire la storia di questo paese. Il progetto “Assalto al cielo” parte da queste ed altre considerazioni non vuole in nessun modo affrontare i temi trattati in chiave cattedratica ed accademica, né avere la presunzione di raccontare verità definitive ed inoppugnabili. “Assalto al cielo” vuole essere un’occasione di analisi e soprattutto di riflessione su quegli anni “della gioia e della rivoluzione” che verranno raccontati in alcuni loro aspetti attraverso la parola, l’ascolto, la visione e la testimonianza di chi c’era.
Serie di 12 incontri:
sabato 29 settembre ed i venerdì 5-12-19-26 ottobre, 2-9-16-23-30 novembre, 7 e 14 dicembre 2007
VENERDÌ 16 NOVEMBRE 2007 ORE 18.30 L’occhio del Ciclope mette a nudo il Re(ale)
relatore Dr. Vincenzo Marocchini
La critica ai valori e ai modelli tradizionali in tutti i settori della vita politica, sociale, economica e culturale investe anche la fotografia soprattutto nella sua forma statutaria classica: il documento lascia spazio all’immaginario, l’oggettività (se mai vi è stata) alla soggettività, il culto degli oggetti (l’illusione del possesso) all’idea di un mondo migliore; il vero non è più quanto riprodotto del mondo esterno, ma partecipa della visione (rifrazione di un sogno)che proviene dal nostro mondo interiore; le immagini non devono mostrare, ma porre interrogativi; le immagini diventano qualcosa di diverso dal loro referente perché la fotografia viene considerata medium per comunicare, per veicolare nuove idee e si carica di concettualità…Negli anni ’70 è difficile parlare di fotografia, sarebbe più corretto discutere delle varie forme di fotografia: l’impegno sociale non si espleta solo attraverso il documento classico, ma anche mediante la sperimentazione (sul mezzo e sui materiali) intesa come ricerca di nuove forme di analisi del reale. Lo sviluppo delle tematiche esistenziali abbozzate nel decennio precedente si assommano a nuove istanze: la ricerca dell’identità, l’inquinamento ed i problemi ecologici, l’emarginazione del diverso, la questione femminile…seppur trattati con ottiche differenti (dalle ricerche individuali alla moda) fanno del medium fotografico un mezzo di contestazione per eccellenza.
(Vincenzo Marzocchini)
In contemporanea all’incontro:
APERTURA MOSTRA FOTOGRAFICA “ 6 FOTOGRAFI PER GLI ANNI SETTANTA”
Espongono:Roberto Salbitani • Sergio Scabar • Giorgio Pegoli • Daniele Papa • Luigi Cipparrone
Piergiorgio Amadori
Curatore Mostra: Dr Vincenzo Marzocchini
http://www.arsoficina.it/
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