Dopo il rinvio per indisposizione delle autrici del 16 dicembre, si recupera venerdì 3 febbraio alle 18.15 al Salone degli Stemmi, il secondo appuntamenti con la rassegna “Lib(e)ri di ascoltare“, promossa da On Stage e Libreria Aleph in collaborazione con gli assessorati alla cultura e alle pari opportunità del Comune, la casa editrice Paper First del Fatto Quotidiano e l’associazione ‘Abitiamo il bene comune’.
Le protagoniste sono declinate al femminile e al plurale con la presentazione del libro “Senza giri di boa”, edito da Paperfirst: venti giornaliste che raccontano, con testimonianze di donne senza voce, l’ordinaria resistenza sul lavoro e come si può cambiare tutto.
Ospiti, due importanti giornaliste del panorama italiano con cui verrà affrontato un tema sempre attuale e rilevante nella vita quotidiana e nelle dinamiche sociali: Francesca Biagiotti e Gaia De Scalzi. Conduttrice di Rainews24, autrice televisiva e giornalista della redazione politica, Francesca Biagiotti si occupa di lavoro, questione di genere, politica ed ha collaborato con le principali tv nazionali. Gaia De Scalzi dirige le media relations di Utopia, scrive per «The Watcher Post» e conduce StrongHer, format web dedicato all’empowerment femminile. Ingresso libero.
Sinossi: «Le donne le prendo dopo i quattro giri di boa [matrimonio, figli, divorzio, over 40]. Sono tranquille e lavorano h24» (Elisabetta Franchi). Questa è la frase pronunciata con disinvoltura dalla stilista Elisabetta Franchi. E che, dopo un primo momento di indignazione, ha spinto un gruppo di donne a una riflessione più amara: l’imprenditrice, in fondo, ha solo espresso ciò che molti pensano ma non hanno il coraggio di dire.
È così che nasce #senzagiridiboa, una campagna social lanciata da un collettivo di scrittrici e giornaliste che vogliono dare voce a chi non ne ha, o a chi ne ha troppo poca, mantenendo vivo il dibattito sulla situazione occupazionale femminile nel nostro Paese; dove la maternità resta ancora una sfida complicata.
Nonostante le leggi che proteggono le lavoratrici madri, infatti, in Italia una donna che desidera un figlio deve pensare non solo se sia il momento giusto per averlo, ma anche se la sua azienda lo gradirà, o se riuscirà a conservare quel lavoro “non standard”, precario, da freelance o a tempo determinato, che non perdona quasi mai un allontanamento dalla propria attività.
Inoltre, culturalmente, la cura dei figli resta appannaggio delle madri. Un problema sociale che deve trovare una soluzione sociale. Questo il messaggio racchiuso in “Senza giri di boa” e raccontato attraverso alcune delle centinaia di testimonianze di lavoratrici, precarie, affermate o sfruttate, accomunate dalla voglia di alzare la testa, denunciare e costruire, in contrapposizione al “modello Franchi”, un modello diametralmente opposto.
Per #senzagiridiboa hanno scritto:
Francesca Biagiotti, Valeria Brigida, Giulia Cerino, Gaia De Scalzi, Micaela Farrocco, Francesca Fornario, Silvia Franco, Chiara Maria Gargioli, Linda Giannattasio, Sara Giudice, Barbara Gubellini, Sofia Mattioli, Ambra Orengo, Valentina Petrini, Giulia Presutti, Chiara Proietti D’Ambra, Nathania Zevi.
Ultimi articoli
Buonasera Marche show “speciale donna” al Salone degli Stemmi
Convocazione Consiglio Comunale del 28.11.2024
Istituto Sant’Anna, laboratori creativi e open days
Comune di Castelfidardo