21 Dicembre 2007
Il riscontro in termini di interesse e partecipazione è stato eclatante: ora sono i fatti a dover parlare, ma in termini di cronaca “positiva”. La campagna di prevenzione e sicurezza contro l’uso imprudente o illegale di fuochi d’artificio, lanciata dal comando di Polizia Municipale in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Polizia di Stato, ha riunito giovedì scorso al palas di via Olimpia di Castelfidardo oltre 400 studenti dell’Itis. Le finalità dell’incontro specifico e del progetto nel suo complesso, sono state ricordate dai dirigenti scolastici dell’Itis Meucci di Castelfidardo e dell’Isis Osimo, rimarcate dall’intervento dell’assessore alle politiche giovanili Moreno Giannattasio e sottolineate dal dirigente del commissariato di Osimo dott. Mariella Pangrazi, che ha portato i saluti del questore
Gli “esperti”, nelle persone dell’ispettore capo Massimo Pietroselli e l’assistente Gaetano Di Flumeri della squadra artificieri di Ancona, hanno poi affrontato la tematica in maniera concreta e diretta, soffermandosi su vari tipi di esplosivo, esposti nell’occasione in una sorta di bacheca. I relatori hanno fatto una carrellata su come si usa, accende e maneggia il materiale pirico, soffermandosi con particolare attenzione sugli aspetti normativi. Vero è che esistono tipi diversi di “botti”, alcuni dei quali platealmente illegali (vedi la cosiddetta “testata di Zidane” dal potenziale talmente esplosivo e dagli effetti così devastanti da poter abbattere una parete di mattoni), ma anche quelli “non proibiti” vanno utilizzati in maniera conforme alla legge: il disturbo della quiete pubblica o il lancio del “botto” contro terzi, configura in ogni caso un reato. In proposito, gli agenti hanno proiettato immagini reali, volutamente crude di lesioni fisiche riportate a seguito di un impiego improprio o dissennato di materiale pirico. La platea di studenti, fino a poco prima “frizzante”, ne è rimasta particolarmente impressionata. L’incontro è poi proseguito con l’ingresso delle unità del nucleo cinofili di istanza presso l’aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona, protagoniste di una serie di efficaci esercitazioni. Un bellissimo labrador ha cercato un esplosivo di tipo C4 che era stato precedentemente nascosto all’interno del palas, portando il conduttore a destinazione senza alcuna esitazione: quando il cane si è seduto (segno del ritrovamento) è entrato in scena l’artificiere per dissinescare la “bomba”. E’ stato poi illustrato l’impiego del cane per l’ordine pubblico: si tratta in genere di una razza più aggressiva, che fiuta nei paraggi per ravvisare il pericolo e copre efficacemente le spalle al conduttore, verso il quale nutre cieca obbedienza. Una sensibilità particolarmente accentuata nelle unità cinofile antidroga. Gli agenti di polizia, si sono fatti consegnare dai ragazzi una 15ina di zaini e in uno di essi sono stati nascosti 10 grammi di cocaina: il segugio li ha trovati senza indugio, “raspando” per indicarne la presenza. L’interesse e l’entusiasmo suscitato nei ragazzi è il più importante dei segnali: educare in maniera attiva le giovani generazioni, invitandole al dialogo con chi indossa la divisa, è il modo migliore per crescere adulti responsabili.
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