9 Marzo 2011
Castelfidardo omaggia due suoi illustri “figli”. Due artisti di genere diverso, coetanei, ma di una grandezza tale da aver reso lustro alla città con le loro opere ben oltre i confini regionali.
A Goffredo Catraro, il Comune ha già dedicato una personale nel 2004, a dieci anni dalla scomparsa. Oggi, tramite i figli Alberto e Manuela e la vedova Roberta, accoglie il dono di una delle sue sculture in bronzo più significative: si chiama “Nuova Vita”, è stata realizzata nel 1990 ed è stata installata ieri nei rinnovati giardini di piazzale Don Minzoni nell’angolo verde alla sinistra dell’arco. “Nuova vita” esprime la creatività e l’abilità di un genio poliedrico, un apripista indiscusso che ha declinato il suo estro in varie forme, creando per primo un laboratorio artigianale per la lavorazione di metalli preziosi. Poeta e pittore, scultore autodidatta cresciuto in pieno boom dell’industria della fisarmonica, Catraro ha saputo conquistare i maggiori critici italiani, sperimentando continuamente nuovi materiali (dal legno al marmo) e dando forma viva e brillante a lavori che è bello restino alla città, uscendo dall’alveo di prestigiosa collezioni private.
Forse più “popolare” ma egualmente ricca e fertile la carriera di Rodolfo Gasparri, cui il Comune ha deciso di intitolare il cinema-teatro Astra. Come illustrato dall’assessore Bugiolacchi in sede di Consiglio, si intende così dare l’opportuno tributo alla figura di un’artista che ha realizzato nella seconda metà degli anni 50 alcuni fra i cartelloni più importanti nella storia della cinematografia nazionale ed internazionale, “sagomati” che oltre a testimoniare l’abilità del pittore figurativo rappresentano anche spaccati delle mode e degli spettacoli d’epoca. Gasparri si trasferì a Roma appena ventenne, con il preciso intento di fare il pittore per il cinema: una breve ma dura gavetta, condita da apprezzate copertine per libri gialli delle principale case editrici, per poi entrare nell’immaginario collettivo con manifesti celebri, le cui riproduzioni verranno collocate nell’atrio dell’Astra: da “Marcellino pane e vino” a “C’era una volta il west”, dal “Colosso di Rodi” a “Giù la testa”, dalla “Bibbia” alla serie “Mark il poliziotto” di cui fu interprete il figlio Franco, volto conosciutissimo dei fotoromanzi. La cerimonia si svolgerà giovedì 17 marzo nella giornata tricolore che Castelfidardo dedicherà all’identità nazionale e locale percorrendo l’itinerario d’arte da Porta Vittoria a Porta Marina che trova ora in Catraro e Gasparri altri due autorevoli esponenti.
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