25 Marzo 2010
Ci sono storie annose, complicate situazioni pregresse che la città ha da sempre. Vero è che ad ogni buon amministratore piacerebbe avere la bacchetta magica per risolverle d’incanto, ma in realtà sono proprio questi i casi in cui pazienza e mediazione sono molto più utili della fretta. Vi ho riferito, nello scorso numero, della strettoia Fornaci, il cui piano di recupero è in fase di approvazione dal Consiglio Comunale e che vi illustreremo nel prossimo numero.
Oggi, possiamo annunciarvi che – come da previsioni di bilancio – ci è arrivata conferma dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’erogazione del contributo per l’adeguamento della scuola elementare Mazzini. Unico finanziamento pervenuto alle Marche.
Un successo politico innegabile per questa giunta che ha lavorato con intensità per arrivare a tale scopo. E’ infatti uno dei contributi più consistenti da sempre per Castelfidardo. La somma è decisamente importante: € 895.266.
Dunque si sfalda come neve al sole anche la “favoletta” della lista civica dimenticata da tutti. Siete fuori dai partiti, ci si diceva, i soldi non li prenderete mai. Invece, i contributi Castelfidardo li sta ottentendo per propri progetti, cari concittadini, dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia.
Come dire che una buona programmazione non ha colore, nonostante le solite denigrazioni, e che se si lavora bene poi i soldi arrivano. Altro nodo affrontato di petto da questa Amministrazione è quello dell’area Nobili. Una vicenda che risale al 1984 (data di fallimento dell’ex galvanica), che grazie all’intenso lavoro di questa Giunta è stata sbloccata, tessendo una lunga e a tratti estenuante trattativa stragiudiziale con la curatela fallimentare e il Tribunale. Dopo tre anni di lotte e di “pressing” sugli uffici preposti, esercitato proprio al fine di velocizzare i tempi ed evitare ogni rischio di speculazione edilizia, abbiamo ottenuto il decreto di trasferimento dell’area in favore del Comune. Lungaggini burocratiche e legali che non sono dipese affatto dall’Amministrazione, la quale ha difeso anzi ostinatamente l’area destinandola a quella funzione pubblica auspicata anche dai tecnici. Sulle cifre è necessario fare chiarezza. Una prima perizia tecnica parlava infatti di circa 220.000 € necessari per l’intervento. Un importo apparso da subito approssimativo ma con il chiaro intento di aprire la via per ragionare con il Tribunale. Proprio su tale aspetto lo scorso anno l’assessore all’ambiente della Provincia, Mariani, suggeriva al Comune, in virtù di esperienze similari avute in altre parti del territorio, di inoltrare un progetto di bonifica più mirato da finanziare con appositi fondi Europei. Troppi? Troppo pochi? La realtà è che solo quando si andrà ad intervenire effettivamente nel sottosuolo si avrà una stima precisa e sapremo se i 900.000 € messi quest’anno in bilancio saranno sufficienti, oppure no. Certo che sarebbe stato assurdo iniziare i lavori e poi doversi fermare per una stima sbagliata.
Sapete qual è il problema? Che a qualcuno evidentemente dispiace che anche questa problematica sia in via di risoluzione. Altro che negligenza o costi raddoppiati per nostra colpa.
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