25 Ottobre 2010
Nessun disservizio, ma tanto clamore ed anni di battaglie legali cui l’attuale Amministrazione pone finalmente termine. Approda martedì prossimo in Consiglio, la transazione tra il Comune e l’ex Cigad ora Acquambiente Marche una lunga querelle sorta nel 2002 quando Castelfidardo decise di recedere dal gestore del servizio idrico integrato.
«E’ con soddisfazione che annunciamo di porre fine ad una pagina amministrativa difficile per la città – dice il Sindaco Mirco Soprani –, una vicenda che pur non avendo arrecato alcun disagio alla collettività, ha creato al tempo qualche dissapore politico tra i Comuni che facevano parte del Consorzio. Non torniamo sulle ragioni che all’epoca ci indussero a quella scelta: ricordiamo soltanto che Castelfidardo pur detenendo una quota di capitale sociale del 20% era relegata ad un ruolo marginale, non riscuoteva utili né dividendi (cosa che sta facendo ora per circa 300 mila euro annui), nonostante la metà del fatturato provenisse dalle utenze del proprio territorio. Ci fu contestata l’illegittimità della fuoriuscita ma nel difenderci dalle impugnazioni del Cigad, abbiamo sempre fatto valere le nostre ragioni nei vari gradi di giudizio: oggi il contenzioso si chiude con soddisfazione, benefici economici e il ritorno nella nostra proprietà di una serie di impianti, opere, serbatoi e condotte».
Una soddisfazione totalmente condivisa dai vertici di Acquambiente: «Qualora non si fosse giunti alla sottoscrizione dell’accordo transattivo già approvato dall’assemblea dei soci – dice il presidente Alessandro Maccioni – si sarebbe dovuto attivare il collegio arbitrale con anticipo di ulteriori, elevate spese, il cui costo, al di la dell’esito si sarebbe scaricato sui cittadini. Con l’accordo, vantaggioso e dignitoso per entrambi le parti, terminano gli esborsi di denaro, si risolve un problema di degrado ambientale a ridosso del centro storico dando, nel contempo, la possibilità ad Acquambiente di avviare un importante piano di investimenti che avrà ricadute positive sull’economia del territorio in un momento congiunturale negativo. In un fase dove le risorse pubbliche sono sempre più scarse, sia il Comune di Castelfidardo, sia Acquambiente Marche dimostrano sensibilità e attenzione per i problemi reali dei cittadini evitando sprechi di risorse che sarebbero andate solo a vantaggio di singoli professionisti e non dell’intera collettività».
Diverse furono infatti le vertenze che si aprirono all’indomani del recesso operato dal Comune: già risolte quelle relative all’impugnazione degli atti di trasformazione dell’allora azienda speciale consortile Cigad in società per azioni, alla definizione degli importi sospesi per forniture di acqua e servizio depurazione agli utenti di Castelfidardo, alla restituzione al Comune dei depositi cauzionali sulle utenze acqua e gas e alla gestione del depuratore di Villa Poticcio pure di proprietà comunale, restavano pendenti un paio di procedimenti.
Restava sospesa la definizione delle somme a debito e credito con implicazioni su alcuni aspetti patrimoniali, vertenza dove le parti muovevano da posizioni diametralmente opposte e che probabilmente si sarebbero trascinate ancora per anni con spese legali importanti ed un esito incerto.
Con l’accordo di transazione, le parti chiudono definitivamente la “partita”. Acquambiente si impegna a demolire e a far ricostruire lo stabile sito in piazzale Sant’Agostino realizzando una palazzina per civile abitazione con uffici ed attività commerciali dove cederà gratuitamente al Comune un locale di circa 120 mq. al piano terra per attività istituzionali garantendo inoltre l’utilizzo di una sala convegni multimediale e mantenendo la propria sede in città. Tornano inoltre formalmente e gratuitamente in proprietà del Comune tutti i beni e le infrastrutture necessarie alla gestione del servizio idrico integrato e del gas, a parte alcuni “non scorporabili” che rimangono nella disponibilità della società sino a fine ammortamento per poi essere trasferiti al Comune anch’essi a titolo gratuito.
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