Regione Marche

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1 Luglio 2013

Imu e Tares, rose e spine

Quando leggerete questa nota il bilancio sarà già stato discusso in Consiglio Comunale. La premessa è scontata. Il momento continua ad essere delicato ed è più che mai necessario prestare grande attenzione soppesando ogni azione e decisione al fine di assicurare i servizi ma senza gravare ulteriormente sulle tasche del cittadino.

Seguendo questo pensiero ispiratore e nonostante il taglio impostoci dallo stato per 600 mila euro, non ci saranno ritocchi sull’addizionale Irpef e sull’I.M.U.

Si ribadiscono infatti per l’anno 2013 le aliquote già adottate nel 2012 e non è cosa da poco considerando che erano – e rimangono – tra le più basse della zona, vista anche la modesta incidenza delle rendite catastali. E’ un segnale molto forte che intendiamo dare in special modo a quei settori da cui ci auguriamo possa ripartire la ripresa economica, come leattività artigianali, industriali e commercio su cui rimane lo 7,9 per mille. Ci confermiamo, in questo senso, un Comune tra i più virtuosi e sensibili che raccoglie l’apprezzamento dei sindacati tenendo bloccata la tassa su cui molte altre città fanno leva per fronteggiare le esigenze di cassa.

Discorso diverso va invece fatto per la Tares, il nuovo tributo sui rifiuti che andrà a sostituire la Tarsu e che, in base alla legge, dovrà coprire il 100% dei costi affrontati dal Comune per effettuare il servizio e avviare a smaltimento le varie frazioni.

Al cittadino che sospetta di prendersi l’ennesima fregatura, diciamo subito che non ne abbiamo alcuna responsabilità. La normativa nazionale ha legato le mani agli Enti locali. Avevamo promesso modifiche al ribasso sulla tassa dei rifiuti qualora la raccolta differenziata avesse prodotto risultati positivi, ma ci è stato tolto ogni margine di manovra. Determinata sulla base delle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, la Tares farà scattare invece aumenti sostanziosi (soprattutto per alcune categorie commerciali).

Se fino a ieri il Comune copriva il 15% dei costi tutelando in quella misura l’utente, oggi non può più farlo ed anzi è costretto ad applicare un rincaro dettato dallo 0.30 a metroquadro che lo Stato va a pretendere ed assorbire.

I nuovi criteri finiranno fatalmente per colpire le famiglie più numerose e i singoli che abitano in spazi inferiori ai 50 mq. Categorie che il nostro Comune cercherà comunque di proteggere intervenendo con un fondo di solidarietà di 30 mila euro i cui criteri di erogazione verranno concordati con i sindacati. Comprendiamo i malumori, ma sono stati posti paletti che dobbiamo per forza di cosa rispettare.

Mirco Soprani
Comune di Castelfidardo

Comune di Castelfidardo

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