17 Dicembre 2008
Da Gioia… a Crema: se fosse davvero così, sarebbero note piacevoli, invece dalla seconda delle tre trasferte consecutive previste in coda al girone di andata, La Nef è tornata a mani vuote. Per la quarta volta nell’arco della stagione, il risultato è stato quello più netto, con la costante di un set (nella circostanza il primo) terminato ai vantaggi il cui sfavorevole epilogo ha poi influito negativamente sull’atteggiamento messo in campo nel successivo. A differenza di quanto accaduto a Loreto, la squadra ha poi avuto un sussulto nella terza frazione, insufficiente tuttavia a riaprire un match che la Nava ha tenuto in mano grazie ad una maggior continuità, a muri decisivi piazzati nei momenti clou e al contributo del bomber Diaz. Sicchè, La Nef rientra oggi in palestra senza aver risollevato granchè lo stato d’animo e con una classifica che si è ulteriormente complicata: la linea salvezza – rappresentata in questo momento dalla quart’ultima posizione della Materdomini – dista sei punti. Non è una situazione irrimediabile a patto che scatti già dal prossimo impegno a domicilio della Samgas quel mordente agonistico da tempo invocato ma concretizzato con troppa discontinuità che deve caratterizzare una squadra che deve vendere l’anima al diavolo pur di salvarsi.
Il notiziario spiccio parla di un Daniele Paterniani “risparmiato” in Puglia a causa di una tendinite: la sua settimana di allenamenti riprende con cautela svolgendo sedute di pesi. Il posto nello starting-six se lo sono giocato Filippo Belcecchi e Roberto D’Angelo, giocatori che portano qualità diverse (più ricezione l’uno, più attacco l’altro) ed il cui utilizzo può dipendere dall’avversario che si ha di fronte e dalle contingenze che si creano.
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