28 Luglio 2011
Oltre 11 milioni di euro per due progetti che porteranno alla realizzazione di nuove vasche di espansione nel bacino idrografico dell’Aspio, in prossimità dei fossi Rigo (Castelfidardo) e Rio Scaricalasino (Osimo).
Lo ha deliberato la giunta provinciale di Ancona nel corso dell’ultima seduta, avviando così l’iter degli interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali nel settembre del 2006.
Gli interventi, finanziati attraverso le risorse previste dal cosiddetto allegato C e stanziati con apposita ordinanza dal Commissario delegato lo scorso marzo, sono stati curati dal gruppo di progettazione composto dai tecnici della Provincia di Ancona e dell’Autorità regionale di bacino con l’ausilio di alcuni esperti. Ora sarannotrasmessi alla Regione per l’espletamento delle procedure relative alla valutazione di impatto ambientale.
“La realizzazione di queste opere – spiega la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande – che segue la prima fase di riprofilatura degli alvei e dell’allagamento dei corsi d’acqua, costituisce il primo intervento strutturale per l’ottimizzazione del regime idraulico e, dunque, la messa in sicurezza dell’intera zona da eventi eccezionali come quelli verificatisi nel 2006”.
Per quanto concerne la ripartizione le risorse, 6 milioni 250 mila euro saranno destinati alle opere di Rio Scaricalasino e 5 milioni 50 mila euro a Fosso Rigo. Gli interventi, che una volta portati a termine consentiranno, in caso di piena, alle acque di defluire in apposite aree evitando la tracimazione e l’allagamento delle zone antropizzate, verranno realizzati lungo i due corsi d`acqua affluenti nel fiume Aspio nei punti ritenuti più idonei sia dal punto di vista morfologico che urbanistico. “Un grande lavoro – afferma l’assessore al demanio idrico Carla Virili – portato a termine in soli quattro mesi grazie all’impegno del gruppo di progettazione, alla proficua collaborazione delle amministrazioni di Castelfidardo e Osimo e alla partecipazione di tanti cittadini e imprenditori raccolti nei comitati. Un esempio di come il confronto tra istituzioni e società, scevro da polemiche e indirizzato verso la ricerca di soluzioni condivise, può produrre in tempi brevi risposte efficaci e durature”.
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