22 Febbraio 2017
L’interrogazione posta lo scorso venerdì in sede di civico consesso dalla consigliera Tania Belvederesi nasce di per sè con una informazione scorretta: ” la parziale esclusione di Castelfidardo dal distretto cicloturistico”.
Parziale? Esclusione? Facciamo un po’ di chiarezza!
Il Comune di Castelfidardo fa parte da alcuni anni di un progetto a livello regionale che prevede la realizzazione di alcuni percorsi cicloturistici, dislocati in aree turistiche e/o vallive e fluviali. Il prestigioso e complesso progetto è suddiviso in distretti, comprendenti Comuni che incidono sullo stesso fiume e/o vallata.
Nel nostro caso, Castefidardo fa parte del distretto cicloturistico del Conero e ValMusone, che comprende i Comuni di Osimo (capofila del progetto), Camerano, Filottrano, Loreto, Numana, Offagna, Polverigi, Porto Recanati, Recanati e Santa Maria Nuova, sotto l’egida dell’associazione Riviera del Conero.
A tal proposito, abbiamo confermato lo sviluppo e il proseguimento del progetto partecipando attivamente agli incontri e contribuendo con nostre risorse interne.
Ovviamente, il progetto deve essere anche finanziato e tale esborso non può essere supportato dai singoli Comuni, già ridotti all’osso dalle varie manovre finanziarie. Il coordinamento e il finanziamento di questi macro progetti deve passare per forza dalla Regione Marche, che provvede alla promozione del territorio e delle infrastrutture. In sede di Giunta Regionale però, con delibera n. 1657 del 30/12/2016, l’assessore regionale Moreno Pieroni, citato dalla consigliera Belvederesi, evidentemente poco ha potuto fare per sponsorizzare la nostra area e così la prima tranche di finanziamenti è andata al ”completamento della Ciclovia della costa Adriatica” e alla “realizzazione del collegamento interregionale tra Marche e Abruzzo”.
Nonostante quindi il nostro impegno formale e operativo, la prima parte delle risorse, di € 3.5 milioni circa, è stata dirottata sulla costa, con motivazioni, comprensibili, di carattere turistico e viario: favorire lo sviluppo su due ruote del turismo già presente sulla dorsale Adriatica, decongestionando le strade da mezzi ad alta emissione di CO2.
Pur comprendendo le motivazioni delle scelte effettuate dalla Giunta Regionale, non possiamo che essere fortemente dispiaciuti per il mancato finanziamento del sub-progetto riguardante la valle del Musone ma rimane comunque valida la partecipazione del Comune al Master Plan della ciclovia che verrà realizzata di pari passo con i finanziamenti erogati dalla Regione stessa.
Rimaniamo quindi in corsa per la realizzazione della ciclovia individuata dal sopracitato Master Plan che prevede percorsi lungo il fiume Musone con diramazioni anche nelle aree cittadine e nei parchi.
Tali percorsi sono in parte già esistenti, quindi già percorribili: mancano però i collegamenti tra le varie aree di interesse. Nella rete dei percorsi già tracciati e in procinto di essere implementati, molto probabilmente non farà parte il percorso proposto dalla consigliera Belvederesi che affianca il cosiddetto Vallatello, in quanto comporterebbe una realizzazione ex novo e soprattutto perché il tracciato implicherebbe il passaggio su terre di proprietà privata non disponibili.
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