12 Luglio 2011
Cronache di gara che raccontano di sfide e di competizione, di colori e di rumori, di sconfitte e di vittorie.
La metafora della salita quasi come un`ascesa all`Olimpo degli Dei, che si rinnova ogni fine settimana ad alimentare e soddisfare una passione grande, forte, di piloti e tifosi. Passione che, ogni fine settimana, si rinnova con nuovi appuntamenti da seguire, commentare, rivivere con immagini e parole.
Cronache che tralasciano dettagli come la preparazione a queste imprese, le mille storie correlate, il brivido che corre a valle ogni volta che la sirena annuncia lo stop alle partenze: un concorrente è uscito di strada …
Sabato e domenica di sole torrido a Lisciano, vicino a Rieti.
Ai piedi del Terminillo va in scena la 50ª edizione della Rieti/Terminillo – Coppa Bruno Carotti. Gara carica di storia, dove si incrociano destini e speranze dei protagonisti del Campionato Italiano Velocità Montagna e del Campionato Europeo della Montagna. Il weekend volge al termine per consegnare agli annali una bella edizione, carica di pubblico e di agonismo ai massimi livelli. Il caldo a volte gioca brutti scherzi, porta ad osare. Nelle varie classi tutti i concorrenti affrontano a testa bassa la sfida in manche unica ai 15 km della Coppa Bruno Carotti. E quella sirena in zona start risuona parecchio, domenica.
Ma a parte la rabbia per l`occasione persa, giusto il tempo di rimuovere la vettura incidentata di turno, ripristinare il tracciato e la show riprende con nuova adrenalina.
Risolti i problemi alla frizione, Pierdavide Sofia si produce in una partenza da manuale e divora il tracciato che lo separa dalla vetta abbassando il suo chrono di sabato di 4 secondi. Il feeling con la Ferrari 360 GT2 dell`Isolani Racing Team aumenta gara dopo gara e il giovane siciliano si trova a suo agio con i tratti veloci del Terminillo.
È il momento di Leo Isolani: il tempo registrato sabato va decisamente migliorato per poter puntare con sicurezza alla vittoria. La partenza è bruciante, l`impegno è massimo e al traguardo di Campoforogna il responso è di 6` 23″ 28: Vittoria di gruppo GT con più di 16 secondi di distacco sul secondo classificato.
L`Isolani Racing Team lascia la zona start per prepararsi a festeggiare, ma la gara continua. Al paddock non si sente la sirena, ma la notizia arriva veloce: c`è un`altra uscita di strada …
E questa volta sembra una cosa seria, Georg Plasa (al centro nella foto, con Leo Isolani a Denny Zardo) ha impattato duramente contro il terrapieno a bordo strada, in un punto estremamente veloce nella parte finale del tracciato.
Inizia un tam-tam frenetico con i piloti all`arrivo per avere notizie certe sulle condizioni del fuoriclasse tedesco, molto veloce ed amato dal pubblico italiano ed europeo, “vicino di paddock” Isolani Racing Team alla Rieti/Terminillo. La spola con la direzione gara non conosce tregua, Internet è preso d`assalto, mentre la sosta si prolunga … troppo.
I soccorsi arrivano tempestivi e la situazione si manifesta in tutta la sua gravità, mentre si alternano notizie rassicuranti ad altre più allarmanti.
E purtroppo sono queste ultime a risultare veritiere. Nell`impatto, Plasa perde conoscenza. Il trasporto in elisoccorso al Policlinico Gemelli di Roma è immediato, ma il cinquantunenne tedesco non ce la fa e conclude la sua “salita” poco dopo il ricovero.
L`annuncio ufficiale viene dato direttamente dal direttore di gara Alberto Riva, con tutti i piloti rimasti a valle radunati sotto l`arco dello start.
La commozione è totale e la decisione da parte dei concorrenti ancora in attesa del via di rinunciare alla partenza è unanime.
La compostezza anglosassone riassume tutto nella frase “motorsport is dangerous“, oggi come ieri. La sicurezza nel corso degli anni ha conosciuto un incremento considerevole, ma il rischio purtroppo fa ancora parte del “gioco”.
La passione di Georg Plasa per i motori si è manifestata fin da bambino, abbinata ad una smisurata passione per la meccanica e la tecnica. A 16 anni si autocostruisce un kart dove sperimenta i primi rudimenti di guida sportiva su un mezzo ideato e realizzato in proprio. Nel 1979 inizia la sua carriera sportiva nei rally, con una BMW autopreparata. Il passaggio alle salite risale al 1992, sempre a bordo di vetture della casa bavarese. La continua ricerca della prestazione e della preparazione del mezzo lo porta a creare un vero e proprio prototipo, con l`adozione di un motore Judd da oltre 500 cavalli. L`evoluzione continua fino ad uno stop durato quasi due anni, il tempo di concretizzare esperienze e sviluppare un progetto totalmente inedito.
Ad inizio 2011 il debutto della nuova vettura, con soluzioni d`avanguardia, sospensioni studiate appositamente, aerodinamica affinata in galleria del vento, cambio elettroattuato e la consueta dose di cavalleria Judd da gestire.
L`inchiesta aperta d`ufficio ieri dalla Magistratura Romana cercherà di appurare con precisione cause e motivi dell`incidente. Noi vogliamo ricordare Georg Plasa come un grande pilota, appassionato, ingegnoso e soprattutto come un grande Amico. Una persona dotata di rara umiltà ed umanità, sempre pronto ad aiutare altri piloti in difficoltà e sempre disponibile con i numerosissimi fans che lo venivano a trovare ai paddock di mezza Europa.
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