3 Aprile 2014
Una ferita risanata nel cuore della città, uno spazio che dopo trent’anni torna a disposizione della popolazione. Non è più l’area inquinata da cromo della ex galvanica Nobili ma il “piazzale Martiri delle Foibe” e da oggi offre una trentina di parcheggi pubblici. «Un iter che ha avuto tempi lunghissimi ma è grande la soddisfazione di vedere coronato un progetto di recupero cui i nostri uffici e l’associazione d’imprese incaricata dei lavori, hanno dedicato la massima attenzione restituendo un polmone vitale a un quartiere che soffriva», ha detto il sindaco Mirco Soprani attorniato dall’intera giunta comunale, dai tecnici e dai rappresentanti del comitato di quartiere. L’opera è in gran parte completata e usufruibile, ma il nastro potrà essere tagliato ufficialmente a giugno 2015, rispettando i termini di legge che prevedono il rilascio del certificato di avvenuta bonifica a distanza di un anno idrogeologico. Dopo la bonifica del terreno ove erano state individuati tre livelli di inquinamento, rimane infatti una piccola porzione di cantiere all’altezza delle cisterne per l’aspirazione delle acque dai pozzi per constatarne la qualità. «Bonifiche di questo genere è raro vederne ed ancor più meritorio arrivarne a compimento nei tempi trovando energie e sinergie con l’Amministrazione e gli enti preposti: abbiamo scavato 700 metri cubi di terra e approfondito l’indagine su segnalazione dell’Arpam fino a che non si è pervenuti allo strato pulito, impiegando 90 giorni effettivi sui 180 assegnati», ha spiegato il direttore dei lavori Sergio Raccichini, alla guida dell’Ati composta dalla Mediterranea Service e dalla Mariotti costruzioni. Fino ad oggi sono stati spesi 700.000 €, rimangono economie per altri 100.000 € per arrivare alla definitiva sistemazione: fondi per il 78% finanziati da Regione e Provincia tramite Por-Fesr Marche 2007/2013 e per il resto dal Comune che interverrà prossimamente anche sul marciapiede antistante di via Montessori e sulla scarpata dove verrà allestita una zona verde con giochi per bambini. La vicenda si trascina sindal 1984, quando fallì la ditta a dimensione artigianale le cui vasche da cromatura avevano prodotto una sorta di massa tumorale: sbloccata dall’attuale Amministrazione con l’acquisizione dell’area dalla curatela fallimentare e l’ottenimento dei fondi nel 2009, oggi si apre una pagina nuova nella storia della Figuretta e della città.
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