25 Aprile 2010
“Vivere” o celebrare il XXV Aprile? E’ nella differenza di questo approccio che i valori tramandati dai nostri padri possono costituire ancora oggi le fondamenta di un Paese civile e democratico. Una festa viva ed attuale, dunque, piuttosto che un esercizio di memoria sterile e passivo: è questo il ‘taglio’ che Amministrazione Comunale e Anpi hanno inteso dare alla manifestazione istituzionale organizzata in mattinata presso il Salone degli Stemmi alla presenza delle massime autorità civili e militari, dei rappresentanti le associazioni e le scuole locali, del neoconsigliere regionale Moreno Pieroni e del redattore Rai Sandro Ruotolo. Gli interventi del Sindaco Mirco Soprani, del mini-Sindaco Alessia Giacchetta e della giovane presidente della sezione Anpi di Castelfidardo Elisa Bacchiocchi, hanno anticipato temi e contenuti poi ampliati dal noto giornalista: dal ricordo delle vite sacrificate per conquistare quegli ideali di pace ed uguaglianza di cui oggi godiamo, alla necessità che le giovani generazioni se ne riapproprino nel profondo e siano sentinelle vigili delle istituzioni democratiche. Dopo l’intervallo musicale a cura della Civica Scuola di musica “Paolo Soprani” con Je Jin Joo (voce e piano), Isabella Conti (mezzo soprano) e Andrea Rocchetti (pianoforte), l’applauditissimo approfondimento di Ruotolo, che dal ringraziamento di rito è poi passato ad una cruda analisi del presente. «Non è mai successo che un giornalista che fa il suo mestiere venga invitato dall’Anpi e dal Sindaco a questo tipo di cerimonia cui è importante dare contorni sempre nuovi: ne avverto tutta la responsabilità e l’emozione», ha detto ringraziando per l’ospitalità. «Oggi non c’è bisogno di combattere ed uccidere, ma viviamo un periodo estremamente delicato, in cui pare si sia dimenticato il significato di solidarietà e rispetto: non vedo il pericolo di un ritorno alla dittatura, ma di…peggio. Ci sono pezzi della nostra Italia ove avverto sentimenti di odio; il nostro Paese – cito Brecht – sta facendo finta di non vedere e di non capire cosa sta succedendo: potrebbe accorgersene troppo tardi. Il pilastro della nostra Casa Comune, la Costituzione, è a rischio: prendiamo gli art. 1, 3, 11, 21, 70 e 76 sul lavoro, l’uguaglianza della legge per tutti, la repubblica Parlamentare. Riflettiamo sul fatto che quando Mussolini ha cancellato la libertà di stampa sopprimendo le idee e la libertà di parola, allora è diventato un regime. L’art. 21 con il quale i padri costituenti hanno assegnato all’informazione il ruolo di cane da guardia che garantisce l’equilibrio e la pluralità di opinioni assicurando nel contempo il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente, in Italia è stato rovesciato: è la politica a fare da cane da guardia al giornalismo e senza un giornalismo che “inchioda”, senza un’informazione libera ed indipendente non possiamo essere un Paese libero ed indipendente». Chiarissimo il riferimento all’oscuramento dei talk-show nel periodo elettorale in cui il «servizio pubblico avrebbe dovuto dare voce a tutti i punti di vista affinchè i cittadini avessero gli strumenti per formarsi un pensiero critico»: un atto definito gravissimo da Ruotolo, che ha aggiunto come la nostra Italia «soffra la malattia del conflitto di interessi, tipico anche di un’editoria che non è pura ma a sua volta condizionata da interessi. Gli attacchi alla Costituzione sono forti e continui: ma se alcuni aggiornamenti è giusto che vadano fatti, è pur vero che rimane il riferimento principale e lo scheletro della nostra identità cui ridare nuova linfa, così come i partigiani si batterono per i valori che oggi proclamiamo». La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro ai caduti nell’atrio comunale con il sottofondo delle note del complesso filarmonico “Città di Castelfidardo”.
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