1 Dicembre 2011
Non si vede ancora, ma il lavoro dietro le quinte procede. La perimetrazione dell’area in cui la nuova scuola media troverà collocazione è in corso al momento in cui scriviamo, la redazione del progetto esecutivo è in mano ad uno studio di professionisti locali di comprovata affidabilità che lo stanno calibrando in base agli esiti dell’indagine geotecnica affidata all’Università Politecnica delle Marche. Non c’è alcuna difficoltà economica, come abbiamo già chiarito a mezzo stampa ma uno slittamento di tempi dovuto ad un più scrupoloso studio delle caratteristiche del terreno. In base all’ordine di servizio del 4 agosto scorso, l’impresa aggiudicataria l’appalto del plesso di via Montessori (capogruppo dell’Ati, la Pema srl con sede legale a Torre San Patrizio) aveva 40 giorni per presentare il progetto; un termine su cui il 5 settembre è stata chiesta – ed ottenuta – una sospensiva per realizzare un’analisi più dettagliata a cura dell’Univpm, un sondaggio utile per definire in maniera certa il tipo di fondazione più indicato da realizzare dal punto di vista statico e sismico. In un’opera che ci impegna per tre milioni di euro circa destinata ad accogliere i nostri studenti per decenni, i tecnici preferiscono spendere maggior tempo in questa fase preliminare onde essere sicuri che poi tutto fili liscio al momento dell’esecuzione. E crediamo che non sia tempo perso sottolineando che null’altro di sospetto c’è dietro un ritardo che certo non “piace” a un osservatore esterno, ma che va considerato ragionevole nelle sue motivazioni. Le analisi generali effettuate per sondare l’adeguatezza del terreno avevano dato risultati soddisfacenti, ma ora è parsa opportuna una più dettagliata puntualizzazione. La base era buona – hanno spiegato i tecnici – ma con una diagnostica più precisa è possibile inserire nella progettazione strutturale già impostata, una caratterizzazione più mirata con materiali appropriati, riferita sia all’edificio che si va a costruire in questo primo stralcio sia a quello che in futuro andrà ad accogliere il secondo plesso E’ una prassi che si utilizza anche per ragioni economiche, per evitare qualsiasi rischio di sovradimensionamento. Il cantiere vero e proprio verrà aperto dopo la validazione del progetto, che contempla alcune migliorie come l’apposizione dei pannelli fotovoltaici offerte in sede di gara.
Da ultimo, corre l’obbligo di una precisazione dato che sulla stampa locale sono apparse alcune imprecisioni. Malgrado la crisi persistente e i tagli che questa Amministrazione subirà il prossimo anno, il nostro impegno è quello di mantenere servizi e qualità. Ritocchi alle tasse, invece, potrebbero essere necessari per recuperare almeno in parte quel milione di euro che lo Stato ci ha tolto. Tutto dipenderà dalle decisioni del Governo Monti.
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