19 Giugno 2007
In merito al comunicato (e annesso volantinaggio effettuato sul territorio) della sezione locale di Rifondazione Comunista, il Sindaco Mirco Soprani interviene sull’argomento. “Mi sorprende la superficialità con la quale Rifondazione espone i fatti con riferimento all’antenna che sostiene essere stata ubicata in piazza Garibaldi ma che in realtà non esiste. A parte il fatto che la vicenda risale ad un’epoca in cui, pur membro di Giunta, non avevo competenze specifiche su questo tema la cui normativa è profondamente cambiata, giova chiarire alcuni punti.
Sette anni fa, il gestore Vodafone chiese di installare un’antenna sopra l’acquedotto: l’allora Amministrazione rigettò la richiesta. A distanza di alcuni anni, a seguito di tale diniego, la Vodafone tornò alla carica individuando un’area privata su cui posizionare il medesimo impianto; anche in questo caso l’ufficio tecnico comunale (su indicazione dell’attuale Giunta) si oppose al progetto negando l’autorizzazione. A tutt’oggi la questione è in mano al T.A.R. e ai legali delle due parti in causa.
E’ quindi del tutto priva di fondamento l’insinuazione di voler tutelare taluni cittadini – e/o quartieri – piuttosto che altri.
Circa la richiesta – più recente – di installazione di un ennesimo impianto alla Figuretta (stavolta da parte della Wind), ci si è resi conto dopo un attento controllo che sussistevano incongruenze fra quanto domandato e quanto riportato nei documenti. Ho perciò bloccato la pratica, provocando un ricorso al T.A.R. che verrà discusso proprio in questi giorni.
A tal proposito, va sottolineato come non siano riconosciuti ai Comuni “poteri” illimitati, perché la legge Gasparri del 2002 ha anteposto alla salute pubblica gli interessi dei gestori di telefonia. Proprio per questo stiamo lavorando per evitare situazioni simili in futuro ed abbiamo assunto una forte presa di posizione. Con votazione unanime del Consiglio Comunale (e dunque anche del rappresentante di Rifondazione comunista), è stato approvato un atto di indirizzo ai fini della costituzione di una commissione di esperti a livello Nazionale in grado di predisporre un piano di localizzazione delle antenne rispondente alle normative vigenti ed alla esigenza – prioritaria – di tutelare l’intera cittadinanza dall’esposizione di onde elettromagnetiche. Ci sembra dunque che l’Amministrazione abbia tenuto nel tempo un atteggiamento del tutto coerente e lineare, manifestando una volontà chiara nell’intraprendere un cammino certo difficile ma innovativo, tanto che il massimo organismo in materia – il Conacem, Coordinamento nazionale per la tutela dei campi elettromagnetici – ci ha pubblicato elogiato ed indicato come esempio pilota”.
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