10 Maggio 2016
Io muoio contento. Ho lavorato tanto e sofferto per guadagnare questo tozzo di pane che oggi avrei diritto di menare una vita più agiata, più di lusso, di conforti e di piaceri. Invece mi sono accontentato di una vita più che modesta, del puro necessario per lasciare ai poveri del mio paese il più che posso”. In queste parole semplici ed umili – tratte da scritti dell’epoca c’è la grandezza di un personaggio che forse Castelfidardo non conosce e apprezza come meriterebbe: Ciriaco Mordini (1831-1900). A colmare questa lacuna, provvede l’associazione Tracce di Ottocento che in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ha promosso un’iniziativa che lascerà un’impronta permanente. Nel giorno della festività dei Santi Patroni, sabato 14 alle 11, è in programma presso il Palazzo Comunale una doppia cerimonia. Un omaggio storico alla figura di Mordini come emersa dalle polveri degli Archivi, una ricerca imperniata sul fitto carteggio di corrispondenza che il benefattore – residente a Parigi – intratteneva con i fiduciari locali incaricati di disporre delle sue generose elargizioni: in questo contesto, Tr800 sarà presente con gli otto quartieri e i gonfaloni e sarà cura di Davide Bugari dare tono alla voce epistolare di Mordini. A seguire, l’inaugurazione della Sala-Museo ove è possibile ammirare pannelli esplicativi, documenti, arredi e cimeli originali opportunamente ristrutturati (fra gli altri, la macchina da cucire con cui intraprese la professione di sarto). Mordini fu un vulcano di idee e di azioni concrete, una vera mente illuminata, che mise a disposizione della terra natia il patrimonio accumulato avviando opere sociali all’avanguardia che alla sua morte passarono al Comune: l’orfanotrofio femminile, l’asilo infantile Margherita di Savoia, la Società Operaia, l’ospedale degli infermi, l’Ospizio inaugurato due anni prima della morte e a tutt’oggi a lui intestato.
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