9 Maggio 2022
La vita che vince la morte, il dono che moltiplica l’amore: è un messaggio bello, potente e universale, quello che emerge dalla cerimonia di inaugurazione della stele in memoria di Caterina Governatori posta nelle immediate adiacenze della scuola materna Crocette. Un simbolo che esalta la cultura della donazione, l’importanza di un gesto che nasce nel momento del più profondo dolore trasformandosi in fonte di gioia e nuova speranza. Un’ampia platea di autorità, amici, rappresentanti delle associazioni di volontariato e in specie di Aido, Avis, Ato e del Centro regionale Trapianti ha vissuto le emozioni di una giornata speciale, densa di significati. L’opera stessa ne sintetizza i valori. Realizzata in acciaio corten e bronzo – come spiegato dallo scultore Renzo Romagnoli – è composta da due elementi raffiguranti la linea della vita che pur interrompendosi si congiunge ad altre cinque esistenze che grazie ad essa continuano. Come è avvenuto cinque anni fa. Nella parte alta, il ritratto di Caterina è fuso nel bronzo, materiale nobile che rispecchia l’animo della giovane fidardense e della sua famiglia. «Quest’opera vuole promuovere il messaggio della donazione e ci dà la forza per andare avanti», ha detto commosso papà Giordano, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato. «Oggi Caterina sarebbe orgogliosa di voi», ha sottolineato il sindaco Roberto Ascani, rimarcando come la collocazione nei pressi di una scuola frequentata da tanti giovani non sia affatto casuale.
Dalla dott.ssa Francesca De Pace, coordinatrice del Centro Regionale Trapianti, l’invito a sostenere la scienza attraverso la scelta consapevole del “Sì” senza delegarla alle famiglie nel momento più doloroso. Un ‘Sì’ alla donazione di organi e tessuti che – come ricordato da Marco Pantalone, presidente della locale sezione Aido – può essere espresso semplicemente al momento del rinnovo della carta di identità o attraverso la piattaforma DigitalAido. Le opposizioni sono spesso frutto di pregiudizio e ignoranza – ha rimarcato l’Ato Marche – sostenendo l’etica del riconoscimento per diffondere l’idea di donare per amore. Da Don Lanfranco che ha invitato a celebrare la vita e ad essere compatibili ogni giorno gli uni con gli altri, dall’insegnante del Meucci che ha ricordato come Caterina fosse dono per gli altri già da studentessa, e dalla mamma di Ilaria, che ne ha ricevuto i polmoni, le testimonianze più toccanti: «se la famiglia di Caterina non avesse detto ‘sì’, mia figlia non avrebbe avuto una seconda possibilità».
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